Eccoci giunti al nostro appuntamento con il caro villano per farci portare a zonzo per la provincia di Pavia.
Arriviamo a Voghera in treno, o in macchina o come più ci piace e alla stazione vediamo questo ometto “piccolo di persona, con il capo grosso e tondo come un pallone, la fronte crespa e rugosa, gli occhi rossi come di fuoco… l’orecchie asinine…” Per esser proprio certi della nostra guida gli chiediamo:
• D: Dove sei stato fino ad ora?
• R: Dove sono stato più non sono e dove son ora non vi può stare altri che me
• D: Quanti anni hai tu?
• R: Chi numera gli anni fa conto con la morte
Basta, è proprio lui, possiamo lasciarci guidare con fiducia. Dove siamo qui? Chiediamo a Bertoldo. Siamo alle porte dell’Oltrepo, in terra di vini e cose buone. Visitiam Voghera, qui fin dal 197 a.c., il suo Duomo, Il castello e i suoi musei, ma solo per citar qualcosa. Sappiate che i ritmi sono lenti, ci dice la nostra guida e comunque viaggiate, godetevi il paesaggio, qui e su tutti gli altri itinerari. Ci incamminiamo lungo la Green Way alla volta di Codevilla e poi Retorbido per arrivare fino a Salice Terme. Questa bellissima pista ciclopedonale, costruita sulla sede della vecchia Ferrovia Elettrica Voghera – Varzi lascia la città e attraversa una campagna coltivata a cereali, lontano da strade comunque poco trafficate, per accostarsi ai piedi delle colline i cui vigneti digradanti sembrano capelli ben pettinati di una dama distesa a riposare. A Codevilla facciamo una tappa infilando la testa in cantina ad assaporare un buon cortese e poi proseguiamo fino a Retorbido, dove il nostro buon villano è orgoglioso di mostrarci le statue dedicate a lui e ai suoi cari Marcolfa e Bertoldino (compreso Re Alboino). E’ bello scoprire che questo paese di 1300 anime conta ben 4 piazze ben tenute, una bella Chiesa Parrocchiale e due chiesette minori, Sant’Andrea e l’Oratorio di San Rocco, e un bel palazzo che molti chiamano il castello, appartenuto alla famiglia Durazzo - Pallavicini. Il caro Bertoldo ci invita ad osservare la bella vetrinetta nella vecchia pesa in piazza del Comune, dove vi è quel che si può definire “un minuscolo museo dei tempi andati”. Con passo lento saliamo verso la collina in mezzo a vigneti ordinatissimi in direzione delle Fonti di acque termali, conosciute fin dall'epoca romana. Molti medici, in periodi diversi, scrissero su queste acque elogiandone le virtù terapeutiche. Bertoldo vuole portarci a vedere casa sua e così da Retorbido saliamo verso Garlazzolo a godere di un bellissimo panorama sulla pianura per arrivare a Murisasco dove (dall’esterno), possiamo ammirare la bella chiesetta. Lasciata la macchina appena fuori dall’abitato, una strada sterrata si biforca da quella asfaltata per salire fino a un piccolo gruppo di cascine. Tra queste la casa “dove nacqui io, ci dice Bertoldo, e dove di certo sarei morto se il Re non mi avesse voluto con lui a corte”.
Ridiscendiamo nella valle del Rile alla frazione Spinosa e risaliamo fino a giungere a Rocca Susella, dove potremo passeggiare in un bel bosco di Castagni e poi salire al belvedere sopra il piccolo centro abitato. Ma se abbiamo appetito sicuramente troviamo, scendendo verso Casteggio, un buon agriturismo dove ristorarci, fare un bel bagno nel biolago e magari passare la notte. Proseguendo sul nostro itinerario scendiamo verso Godiasco e svoltiamo a sinistra per Fortunago. Ah, facciamo una sosta a Montesegale e saliamo verso il castello dove ci fermiamo appena sopra, nei pressi del cimitero, per fotografarlo in tutta la sua grandezza. Se ci piace il genere, possiamo visitare il Museo di Arte contemporanea al suo interno. Ora però proseguiamo spediti (si fa per dire) fino a Valverde passando da Fortunago, classificato uno dei borghi più belli d’Italia. Qui Ci abbeveriamo alla fontana della piazza principale e scopriamo che possiamo dissetarci anche con “acqua frizzante”. Siamo capitati qui a Luglio, quando è stato preparato e cucinato l’agnolotto più grande del mondo (148 Kg). Arriviamo a Valverde e saliamo verso il Castello lungo una ripida salita, chiedendoci se ne vale la pena di fare tutta questa fatica (o affaticare il motore della nostra auto). Ma Bertoldo sorride sornione perché sa che all’arrivo resteremo a bocca aperta per la bellezza semplicissima del parco delle Farfalle, che fa da ingresso alla torre. Questo piccolo centro è attentissimo alle iniziative culturali ed ospita una delle tappe del festival Ultrapadum (quest’anno quella dedicata all’Opera). Da Valverde lo sguardo spazia sulle colline circostanti fino al poderoso castello di Zavattarello che raggiungiamo in pochi minuti. Qui troviamo una comunità molto attiva attorno al castello Dal Verme e le iniziative durante tutto l’anno sono tantissime, dalle rievocazioni medioevali, ai concerti di musica classica e contemporanea per arrivare alle fiere ed alle mostre. C’è insomma di che divertirsi dopo aver visitato l’imponente castello dalla cui terrazza si scorgono tutti i castelli circostanti come Valverde, Montalto Pavese, Pietragavina, Torre degli alberi, ed oggi il bellissimo parco, un’area protetta di 79 ettari. Bertoldo ci richiama all’ordine (non possiamo rivelare tutto) e ci riporta in cammino verso Romagnese, altro bel borgo tranquillo dal bel centro storico e dove facciamo delle belle passeggiate lungo i percorsi degli Oratori, 6 brevi itinerari rilassanti. Bertoldo ci porta ancora più al fresco a poca distanza, al giardino alpino di Pietra Corva, dove si trovano piante rare provenienti da diversi luoghi lontani. Cominciamo la nostra discesa verso la pianura passando da Menconico e puntiamo al Brallo, questo posto che negli anni passati fu meta di vacanze montane di massa e che ancora oggi rappresenta un ottimo luogo ove rilassarsi. Bertoldo ha fretta di tornare a casa, ma ci fa fare tappa a Santa Margherita per scoprire l’antica fornace romana. Scendiamo inesorabilmente verso la pianura e pensiamo di non fermarci a Varzi, visto che Bertoldo ha fretta. Ma egli ci crede matti perché di Varzi il Salam c’è da assaggiare e di sicuro bisogna far due passi nel bel centro antico e visitare la Chiesa Romanica dei Cappuccini. Se capitate a Bagnaria come noi in Giugno approfittate per fare scorpacciate di ciliegie alla bella Sagra nella 2^ o 3^ domenica. Ed ora, affaticati ci fermiamo, prima a Salice Terme e poi a Rivanazzano Terme per rilassarci e ritemprar le nostre membra stanche con acque curative. Bertoldo è un golosone e scopre che a Rivanazzano c’è un laboratorio che lavora il cioccolato, e più non riusciamo a tirarlo via. Appena ce la facciamo lo accompagniamo a casa e prendiamo appuntamento per il prossimo giro. Torneremo a Retorbido alla seconda domenica di Marzo per la festa della polenta e salamini, dedicata alla nostra saggia guida e che vede ogni anno arrivare fino a 5.000 e più visitatori. Durante questo percorso lo scaltro contadino ci ha fatto assaggiare cose molto buone come il salame di Varzi, gli agnolotti conditi con lo stesso stufato del ripieno (non solo quello di Fortunago), i formaggi montani del Brallo accompagnati dalla mostarda di Voghera, il risotto con il peperone di Voghera, i bolliti e per finire i dolci: lo stracchino di Voghera, piacevole connubio tra zabaglione e cacao amaro, a Varzi la torta con le mandorle coltivate in zona, e poi la Zuppa di Voghera, eccezionale incontro di pan di spagna, torta paradiso, panna, crema e caffè. Ma continuate a seguirci perché Bertoldo ci svelerà un segreto culinario. Intanto se volete soffermarvi per il ristoro e il riposo lungo il percorso che abbiamo fatto nulla di più semplice che scrivere sulla pagina del web www.paviatourism.com/it/itinerari e scegliere il numero 07 “il giro dell’Oltrepo” dove trovate i luoghi per mangiare, pernottare e fare acquisti a prezzi scontati con la PaviaCard, la card turistica nella sua versione week-end, settimanale e mensile. Ricordate di scaricare anche l’app per iOS e Android “Viaggiapavia” dagli store Apple e Google.
Non mancate al prossimo Autunno Pavese dal 25 al 28 Settembre al Castello Visconteo di Pavia. Insieme al biglietto d’ingresso vi sarà consegnata gratuitamente una PaviaCard settimanale edizione speciale da utilizzare in tutte le circa 80 aziende del circuito PaviaTourism. All’interno troverete anche lo stand dove chiedere tutte le informazioni sul circuito turistico pavese.
COMUNICATO STAMPA DELLA BIBLIOTECA
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