Castello d'Agogna
Il Comune
Castello d'Agogna
Dista 35 Km da Pavia

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La Storia
E' un comune di 1.173 abitanti. Si trova nella Lomellina settentrionale, a breve distanza da Mortara, alla sinistra del fiume Agogna. Castello d'Agogna appartenne nel medioevo all'Abbazia di Santa Croce di Mortara; nel 1387 venne infeudato ad Antonio Porro, conte di Pollenzo e signore di Robbio, ma ritornò probabilmente poco dopo allo Stato e forse non fu più infeudato, se non nel XVIII secolo, quando i Tarsis ebbero il titolo di Conti di Castel d'Agogna. Nel 1713 passò con tutta la Lomellina sotto i Savoia, e nel 1859 entrò a far parte della provincia di Pavia. Il castello, situato a quanto pare sul luogo di un'antica postazione militare romana, è di origine certamente assai alta, che può verosimilmente farsi risalire al XII o XIII secolo, sia pure con una notevole serie di modifiche, in varie epoche, che ne hanno profondamente mutato l'aspetto originale. Appartenne alla nobile famiglia dei Della Torre, per poi passare successivamente nelle mani del monastero di Santa Croce di Mortara. In età moderna fu infeudato ai Tarsis. Funge oggi prevalentemente da abitazione.
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  • Castello Isimbardi
La Storia
E' un comune di 1.173 abitanti. Si trova nella Lomellina settentrionale, a breve distanza da Mortara, alla sinistra del fiume Agogna. Castello d'Agogna appartenne nel medioevo all'Abbazia di Santa Croce di Mortara; nel 1387 venne infeudato ad Antonio Porro, conte di Pollenzo e signore di Robbio, ma ritornò probabilmente poco dopo allo Stato e forse non fu più infeudato, se non nel XVIII secolo, quando i Tarsis ebbero il titolo di Conti di Castel d'Agogna. Nel 1713 passò con tutta la Lomellina sotto i Savoia, e nel 1859 entrò a far parte della provincia di Pavia. Il castello, situato a quanto pare sul luogo di un'antica postazione militare romana, è di origine certamente assai alta, che può verosimilmente farsi risalire al XII o XIII secolo, sia pure con una notevole serie di modifiche, in varie epoche, che ne hanno profondamente mutato l'aspetto originale. Appartenne alla nobile famiglia dei Della Torre, per poi passare successivamente nelle mani del monastero di Santa Croce di Mortara. In età moderna fu infeudato ai Tarsis. Funge oggi prevalentemente da abitazione.
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