La Storia
Si dice che quando le reliquie di S. Colombano, da Bobbio furono portate in pellegrinaggio a Pavia da re Ugo, il corteo, che attraversò tutte le proprietà del monastero di San Colombano di Bobbio, passò anche da Canevino, allora proprietà del monastero.
Nel 1634 Canevino è inserito nelle terre del Contado di Pavia e vi rimarrà fino al 1743 quando con il trattato di Worms passa sotto casa Savoia. Il paese tornerà alla provincia di Pavia solo nel 1859 dopo essere passato nei dipartimenti di Voghera, Genova, Alessandria.
Canevino ha raggiunto il numero massimo di 444 abitanti nel 1931 per 474 ettari di superficie.
La Chiesa parrocchiale, di probabile origine romana, come indica l'epigrafe di una lapide funeraria scolpita in pietra locale situata al suo esterno, fu elevata a parrocchiale ed intitolata all'Assunta, patrona del comune, nel 1692. La scalinata di 133 gradini, che riprende il tragitto compiuto dalle spoglie di San Colombano, è di epoca recente, risale infatti al 1984.
Strutturalmente il fabbricato si presenta come un edificio con muratura portante continua sul perimetro, realizzata con l'impiego di elementi lapidei di varia forma e pezzatura, assemblati fra loro con l'impiego di scarso legante. L'edificio presenta manto di copertura su un sistema di orditura lignea.
Curiosità
Nel '930, al passaggio del sacro corteo che accompagnava spoglie di San Colombano per Canevino, un fanciullo muto acquistò il dono della parola. La scalinata che porta alla chiesa è denominata, a ricordo del fatto, "antico percorso di S. Colombano".