Il giro dell'Oltrepo
L’itinerario si svolge nelle zone collinari e montane dell’ Oltrepò Pavese. Partiamo da Voghera i cui primi insediamenti risalgono al Neolitico dovuti, probabilmente, al clima mite e alla presenza di corsi d'acqua. L'antica Voghera viene riconosciuta nella romana Iria, erede di un precedente villaggio abitato da popolazioni iberiche, celtiche e da Liguri Iriati (da cui ebbe origine il toponimo). Durante il VII e l'VIII secolo il nucleo urbano si sviluppa, grazie alla vicinanza della capitale longobarda (Pavia). Nei secoli a seguire Voghera passò sotto il dominio del Barbarossa, dei Visconti, dei Dal Verme, del marchesato di Bobbio per arrivare, nel 1748, sotto Carlo Emanuele III, a divenire capoluogo della provincia Vogherese comprendente parte del’’oltrepò e il siccomario. La provincia resterà fino al 1859. Durante la seconda guerra mondiale Voghera fu duramente colpita a causa della sua posizione "strategica" all'incrocio tra le direttrici Milano-Genova e Torino-Bologna. Ci spostiamo a Retorbido, le cui prime testimonianze appaiono nel medioevo, pur se dall'epoca umanistica si ritiene che Retorbido corrisponda all'antica città ligure di Litubium citata in un passo di Livio insieme a Clastidium (attuale Casteggio). Se abbiamo con noi la bicicletta la potremo usare per una bella passeggiata da Retorbido a Voghera lungo la pista ciclopedonale realizzata sulla sede dell’antica ferrovia elettrica Voghera – Varzi. La realizzazione della pista sta proseguendo verso Rivanazzano Terme. Le origini di Rivanazzano risalgono al 1006. Dal XII secolo si ha notizia di un centro detto Ripa (presso il torrente Staffora) che cresce insieme a Nazzano situato su un colle sull'opposta riva della Staffora, e il cui castello era il guardiano della valle. Fino al XVII secolo i centri di Ripa e Nazzano furono indipendenti. Nel 1613, con l’acquisto del feudo di Nazzano da parte dei Mezzabarba, i due feudi furono uniti. Da Rivanazzano transitava la via del sale lombarda, percorsa da colonne di muli che passando per la valle Staffora raggiungevano Genova attraverso il passo del Giovà e il monte Antola. Oggi Rivanazzano è sede di un centro termale. Da Rivanazzano Terme proseguiamo verso Varzi per raggiungere Salice Terme (Frazione di Godiasco Salice Terme). Inizialmente, la località termale veniva indicata con il nome di "locum salis", poi diventato Sales, ad indicare la presenza di una fonte da cui sgorga acqua termale salsobromoiodica, che è tuttora viva ed attiva, e che orginava delle efflorescenze saline rossastre sul terreno. Le Terme di Salice hanno festeggiato nel 2002 un secolo di attività. Arriviamo a Varzi di probabile origine ligure noto dal 993, quando era possesso dell'abbazia di San Colombano di Bobbio. Strumento principe di questa zona è il piffero appenninico che accompagnato dalla fisarmonica guida le danze e anima le feste. Saliamo verso la montagna e passiamo da Santa Margherita di Staffora, Brallo di Pregola, Menconico, Romagnese, tutti territori abitati nella preistoria e poi passati nei possedimenti dell'Abbazia di San Colombano di Bobbio, fondata da San Colombano nel 614. Arriviamo quindi a Zavattarello, antichissimo feudo dell'Abbazia di San Colombano di Bobbio ed il cui toponimo deriva dall’attività prevalente nel borgo nel corso dei secoli: quella del ciabattino. Infatti il volgare savattarellum indica il luogo dove si confezionano le ciabatte. Rientriamo a Voghera scendendo da Valverde dove si trova l'importante castello di Verde, circondato dal cosiddetto parco delle farfalle, nel quale ogni anno si svolge la 'Festa di Verde'. Da qui deviamo verso Fortunago, oggi classificato uno dei borghi più belli d’Italia e noto fin dal X secolo e proseguiamo per Montesegale sottoposto al dominio pavese nel 1219 da Federico II e successivamente passato sotto il feudo dei Conti Palatini di Lomello. Scendiamo quindi a Godiasco per riprendere la strada verso Voghera oppure risaliamo a Rocca Susella il cui nome, dalle origini liguri era detto nell'alto medioevo Rocha de Axixellae ed anche Castrum Saxillae e poi Rocha Saxillae per poi ridiscendere a Retorbido. Tempo necessario: 3-4 giorni con spostamenti in automobile e giornate termali
L’itinerario si svolge nelle zone collinari e montane dell’ Oltrepò Pavese. Partiamo da Voghera i cui primi insediamenti risalgono al Neolitico dovuti, probabilmente, al clima mite e alla presenza di corsi d'acqua. L'antica Voghera viene riconosciuta nella romana Iria, erede di un precedente villaggio abitato da popolazioni iberiche, celtiche e da Liguri Iriati (da cui ebbe origine il toponimo). Durante il VII e l'VIII secolo il nucleo urbano si sviluppa, grazie alla vicinanza della capitale longobarda (Pavia). Nei secoli a seguire Voghera passò sotto il dominio del Barbarossa, dei Visconti, dei Dal Verme, del marchesato di Bobbio per arrivare, nel 1748, sotto Carlo Emanuele III, a divenire capoluogo della provincia Vogherese comprendente parte del’’oltrepò e il siccomario. La provincia resterà fino al 1859. Durante la seconda guerra mondiale Voghera fu duramente colpita a causa della sua posizione "strategica" all'incrocio tra le direttrici Milano-Genova e Torino-Bologna. Ci spostiamo a Retorbido, le cui prime testimonianze appaiono nel medioevo, pur se dall'epoca umanistica si ritiene che Retorbido corrisponda all'antica città ligure di Litubium citata in un passo di Livio insieme a Clastidium (attuale Casteggio). Se abbiamo con noi la bicicletta la potremo usare per una bella passeggiata da Retorbido a Voghera lungo la pista ciclopedonale realizzata sulla sede dell’antica ferrovia elettrica Voghera – Varzi. La realizzazione della pista sta proseguendo verso Rivanazzano Terme. Le origini di Rivanazzano risalgono al 1006. Dal XII secolo si ha notizia di un centro detto Ripa (presso il torrente Staffora) che cresce insieme a Nazzano situato su un colle sull'opposta riva della Staffora, e il cui castello era il guardiano della valle. Fino al XVII secolo i centri di Ripa e Nazzano furono indipendenti. Nel 1613, con l’acquisto del feudo di Nazzano da parte dei Mezzabarba, i due feudi furono uniti. Da Rivanazzano transitava la via del sale lombarda, percorsa da colonne di muli che passando per la valle Staffora raggiungevano Genova attraverso il passo del Giovà e il monte Antola. Oggi Rivanazzano è sede di un centro termale. Da Rivanazzano Terme proseguiamo verso Varzi per raggiungere Salice Terme (Frazione di Godiasco Salice Terme). Inizialmente, la località termale veniva indicata con il nome di "locum salis", poi diventato Sales, ad indicare la presenza di una fonte da cui sgorga acqua termale salsobromoiodica, che è tuttora viva ed attiva, e che orginava delle efflorescenze saline rossastre sul terreno. Le Terme di Salice hanno festeggiato nel 2002 un secolo di attività. Arriviamo a Varzi di probabile origine ligure noto dal 993, quando era possesso dell'abbazia di San Colombano di Bobbio. Strumento principe di questa zona è il piffero appenninico che accompagnato dalla fisarmonica guida le danze e anima le feste. Saliamo verso la montagna e passiamo da Santa Margherita di Staffora, Brallo di Pregola, Menconico, Romagnese, tutti territori abitati nella preistoria e poi passati nei possedimenti dell'Abbazia di San Colombano di Bobbio, fondata da San Colombano nel 614. Arriviamo quindi a Zavattarello, antichissimo feudo dell'Abbazia di San Colombano di Bobbio ed il cui toponimo deriva dall’attività prevalente nel borgo nel corso dei secoli: quella del ciabattino. Infatti il volgare savattarellum indica il luogo dove si confezionano le ciabatte. Rientriamo a Voghera scendendo da Valverde dove si trova l'importante castello di Verde, circondato dal cosiddetto parco delle farfalle, nel quale ogni anno si svolge la 'Festa di Verde'. Da qui deviamo verso Fortunago, oggi classificato uno dei borghi più belli d’Italia e noto fin dal X secolo e proseguiamo per Montesegale sottoposto al dominio pavese nel 1219 da Federico II e successivamente passato sotto il feudo dei Conti Palatini di Lomello. Scendiamo quindi a Godiasco per riprendere la strada verso Voghera oppure risaliamo a Rocca Susella il cui nome, dalle origini liguri era detto nell'alto medioevo Rocha de Axixellae ed anche Castrum Saxillae e poi Rocha Saxillae per poi ridiscendere a Retorbido. Tempo necessario: 3-4 giorni con spostamenti in automobile e giornate termali