Arte e Archeologia
Questo itinerario si sviluppa nel territorio Pavese e Lomellino. Visitiamo innanzitutto Pavia: questa città, oggi capoluogo di una fertile Provincia dedita alla coltivazione del riso ed alla produzione dei famosi vini dell’Oltrepò Pavese, fu capitale del regno longobardo. Dal Medioevo Pavia è sede di una delle più antiche università italiane. La città fu conquistata nel 572 dai Longobardi che la elessero a capitale del loro regno con il nome di Papia. Dopo due secoli di regno Pavia fu conquistata da Carlo Magno. Durante le guerre tra l'imperatore tedesco Federico Barbarossa e i comuni della Lega Lombarda, Pavia fu fedele all'esercito imperiale. Fu annessa dal 1360 al Ducato di Milano, sotto il dominio della famiglia Visconti dopo aver perso gradualmente importanza dal punto di vista politico. Il 24 febbraio 1525 si svolse una importante battaglia tra i Francesi e gli Imperiali. Venne vinta da questi ultimi, grazie al capitano di ventura che ferendo il cavallo del re Francesco I di Francia, ne permise la cattura. Ci dirigiamo verso Bereguardo il cui abitato si sviluppò attorno al castello costruito dai Visconti di Milano all'inizio del XIV secolo per il controllo di un passo del Ticino, e diventato ben presto luogo di svaghi e cacce per i duchi di Milano, da cui il nome di bel riguardo per la posizione panoramica dominante la valle alluvionale del Ticino. Da Bereguardo ci dirigiamo a Gambolò dove le prime testimonianze della presenza umana risalgono al Mesolitico recente (5500-4500 a.C.) e sono state individuate lungo la sponda destra del Terdoppio, Nell'età del Bronzo medio e tardo (2000-1900 a.C.), un significativo villaggio si sviluppa sempre sui dossi del Terdoppio. Opportuna la visita al museo archeologico Lomellino. Ci fermiamo per una visita alle belle chiese di Cilavegna e proseguiamo fino a Gravellona Lomellina dove ritrovamenti archeologici fanno risalire i primi insediamenti nella zona alla tarda età del bronzo. Il toponimo potrebbe risalire agli etruschi, per via del suffisso "ona", o per il prefisso "grava" (ghiaiosa), inteso nel senso di greto alluvionale. Sono presenti anche tracce di insediamenti abitativi risalenti all'VII secolo, ovvero all'epoca dei Celti, nell'età del ferro. Numerose monete, risalenti intorno al 20 a.C. testimoniano la presenza di un insediamento stabile già nella prima età imperiale. Ultima tappa del nostro itinerario Cassolnovo per una visita alle due belle chiese. Tempo necessario: 2 giorni con spostamenti in automobile.
Questo itinerario si sviluppa nel territorio Pavese e Lomellino. Visitiamo innanzitutto Pavia: questa città, oggi capoluogo di una fertile Provincia dedita alla coltivazione del riso ed alla produzione dei famosi vini dell’Oltrepò Pavese, fu capitale del regno longobardo. Dal Medioevo Pavia è sede di una delle più antiche università italiane. La città fu conquistata nel 572 dai Longobardi che la elessero a capitale del loro regno con il nome di Papia. Dopo due secoli di regno Pavia fu conquistata da Carlo Magno. Durante le guerre tra l'imperatore tedesco Federico Barbarossa e i comuni della Lega Lombarda, Pavia fu fedele all'esercito imperiale. Fu annessa dal 1360 al Ducato di Milano, sotto il dominio della famiglia Visconti dopo aver perso gradualmente importanza dal punto di vista politico. Il 24 febbraio 1525 si svolse una importante battaglia tra i Francesi e gli Imperiali. Venne vinta da questi ultimi, grazie al capitano di ventura che ferendo il cavallo del re Francesco I di Francia, ne permise la cattura. Ci dirigiamo verso Bereguardo il cui abitato si sviluppò attorno al castello costruito dai Visconti di Milano all'inizio del XIV secolo per il controllo di un passo del Ticino, e diventato ben presto luogo di svaghi e cacce per i duchi di Milano, da cui il nome di bel riguardo per la posizione panoramica dominante la valle alluvionale del Ticino. Da Bereguardo ci dirigiamo a Gambolò dove le prime testimonianze della presenza umana risalgono al Mesolitico recente (5500-4500 a.C.) e sono state individuate lungo la sponda destra del Terdoppio, Nell'età del Bronzo medio e tardo (2000-1900 a.C.), un significativo villaggio si sviluppa sempre sui dossi del Terdoppio. Opportuna la visita al museo archeologico Lomellino. Ci fermiamo per una visita alle belle chiese di Cilavegna e proseguiamo fino a Gravellona Lomellina dove ritrovamenti archeologici fanno risalire i primi insediamenti nella zona alla tarda età del bronzo. Il toponimo potrebbe risalire agli etruschi, per via del suffisso "ona", o per il prefisso "grava" (ghiaiosa), inteso nel senso di greto alluvionale. Sono presenti anche tracce di insediamenti abitativi risalenti all'VII secolo, ovvero all'epoca dei Celti, nell'età del ferro. Numerose monete, risalenti intorno al 20 a.C. testimoniano la presenza di un insediamento stabile già nella prima età imperiale. Ultima tappa del nostro itinerario Cassolnovo per una visita alle due belle chiese. Tempo necessario: 2 giorni con spostamenti in automobile.