La Storia
Nel 1330 il cronista Opicino de Canistris descrive così il territorio che si trova a sud di Pavia: "La parte di mezzo del territorio a sud della città è delimitata da tre fiumi. Il Po a 5 miglia, il Gravellone a 500 metri ed il Ticino lungo le mura stesse della città. La parte più piccola del territorio in questa direzione si trova tra il Ticino e il Gravellone, appartiene tutta al Comune [di Pavia], e contiene soltanto prati ed il luogo della giustizia". E' l'attuale Borgo Ticino.
"La seconda parte è piena di ottimi campi e produce frutti abbondanti di diverso genere". Questa parte, che si trova tra il Gravellone ed il Po, si chiama Siccomario ("Siccomarium appellatur"). Qui nascono vini che d'estate non fanno male, perché di bassa gradazione, e che quindi hanno i loro pregi pur essendo di qualità non elevata.
Più oltre, "verso mezzogiorno, per più di 4 miglia di larghezza e ad occidente per più miglia fino a dove inizia la Lomellina, presso la città, c'è in Siccomario un luogo che volgarmente si chiama "terra arsa", distante dalla città circa 1500 passi, dove fu nutrito ed allevato S.Martino di Tour", nato in Pannonia, che divenne poi Vescovo di Tour. E questo è l'attuale San Martino.