La via Francigena
La via Francigena nel territorio della provincia di Pavia attraversa la Lomellina e il Pavese partendo da Palestro, famosa per l’ omonima battaglia, combattuta il 30 e 31 maggio 1859, durante la Seconda Guerra d'Indipendenza e prima vittoria dell'esercito franco-piemontese sulle truppe austriache. Arriviamo a Robbio dove tracce del neolitico e il ritrovamento di asce risalenti all’età del bronzo, testimoniano la presenza dell'uomo già in epoca preistorica. Passiamo da Nicorvo per una visita al Santuario della Madonna del Campo per arrivare a Mortara, inizialmente appartenente alla contea di Lomello. Nel 1164 Federico I la sottopose al dominio di Pavia. Passò in seguito sotto il dominio milanese, prima dei Visconti e poi degli Sforza e divenne luogo di caccia e di svago per la corte ducale. Dopo una breve visita alla città ci dirigiamo a Tromello le cui origini affondano nel XII secolo e puntiamo su Garlasco, di probabile origine preromana e citato fin dal X secolo; nel 981 fu donato dall'imperatore Ottone II al monastero di San Salvatore di Pavia, a quell'epoca tra i massimi possidenti della zona. Superiamo Carbonara al Ticino, a meno di una tappa per una visita alla bella Chiesa di San Giovanni Evangelista. Dopo aver attraversato l’abitato di S. Martino Siccomario dove secondo una leggenda Medioevale, nella zona dove sorse questo paese sarebbe vissuto da bambino San Martino di Tours. Fin dall'epoca di Carlo Magno vi sorgeva un ospizio dedicato al Santo, che l'imperatore pose sotto la giurisdizione del monastero di San Martino di Tours. Finalmente arriviamo a Pavia. Questa città, oggi capoluogo di una fertile Provincia dedita alla coltivazione del riso ed alla produzione dei famosi vini dell’Oltrepò Pavese, fu capitale del regno longobardo. Dal Medioevo Pavia è sede di una delle più antiche università italiane. La città fu conquistata nel 572 dai Longobardi che la elessero a capitale del loro regno con il nome di Papia. Dopo due secoli di regno Pavia fu conquistata da Carlo Magno. Durante le guerre tra l'imperatore tedesco Federico Barbarossa e i comuni della Lega Lombarda, Pavia fu fedele all'esercito imperiale. Fu annessa dal 1360 al Ducato di Milano, sotto il dominio della famiglia Visconti dopo aver perso gradualmente importanza dal punto di vista politico. Proseguiamo la nostra via costeggiando l’abitato di Linarolo per arrivare a Belgioioso, il cui sviluppo è tutto legato al castello che, nel XIV secolo, in una località che si chiamava forse Torre dei Preti, fu fondato dai Visconti, signori e poi duchi di Milano. Il castello di caccia, fu chiamato Zoiosus ('gioioso') e poi Belzoiosus. Lungo la strada incontriamo Corteolona, sorta sulla strada da cui passarono Re e Imperatori. Corteolona, forse già villa in epoca romana, fu una Corte regia in cui risiedettero i re longobardi e franchi. Passiamo da Santa Cristina la cui storia è strettamente legata a quella dell'antica Abbazia benedettina fondata dal re longobardo Liutprando nella prima metà dell'VIII secolo, e raggiungiamo Chignolo Po, termine della via Francigena in provincia di Pavia. Il i nome deriva dal latino Cuncolus ad Padum dovuto alla particolare conformazione di questo borgo. Esso si snoda, infatti, su una striscia di terra rialzata tra i fiumi Lambro ed il Po che nei tempi antichi (ancora nel 1400) lambivano il maestoso castello dei Federici. Dalle tradizioni, e soprattutto dal ritrovamento di reperti archeologici, si pensa che sul suo territorio si fosse stabilita una popolazione sin dall'età della pietra. Tempo necessario: 3 giorni con spostamenti in automobile
La via Francigena nel territorio della provincia di Pavia attraversa la Lomellina e il Pavese partendo da Palestro, famosa per l’ omonima battaglia, combattuta il 30 e 31 maggio 1859, durante la Seconda Guerra d'Indipendenza e prima vittoria dell'esercito franco-piemontese sulle truppe austriache. Arriviamo a Robbio dove tracce del neolitico e il ritrovamento di asce risalenti all’età del bronzo, testimoniano la presenza dell'uomo già in epoca preistorica. Passiamo da Nicorvo per una visita al Santuario della Madonna del Campo per arrivare a Mortara, inizialmente appartenente alla contea di Lomello. Nel 1164 Federico I la sottopose al dominio di Pavia. Passò in seguito sotto il dominio milanese, prima dei Visconti e poi degli Sforza e divenne luogo di caccia e di svago per la corte ducale. Dopo una breve visita alla città ci dirigiamo a Tromello le cui origini affondano nel XII secolo e puntiamo su Garlasco, di probabile origine preromana e citato fin dal X secolo; nel 981 fu donato dall'imperatore Ottone II al monastero di San Salvatore di Pavia, a quell'epoca tra i massimi possidenti della zona. Superiamo Carbonara al Ticino, a meno di una tappa per una visita alla bella Chiesa di San Giovanni Evangelista. Dopo aver attraversato l’abitato di S. Martino Siccomario dove secondo una leggenda Medioevale, nella zona dove sorse questo paese sarebbe vissuto da bambino San Martino di Tours. Fin dall'epoca di Carlo Magno vi sorgeva un ospizio dedicato al Santo, che l'imperatore pose sotto la giurisdizione del monastero di San Martino di Tours. Finalmente arriviamo a Pavia. Questa città, oggi capoluogo di una fertile Provincia dedita alla coltivazione del riso ed alla produzione dei famosi vini dell’Oltrepò Pavese, fu capitale del regno longobardo. Dal Medioevo Pavia è sede di una delle più antiche università italiane. La città fu conquistata nel 572 dai Longobardi che la elessero a capitale del loro regno con il nome di Papia. Dopo due secoli di regno Pavia fu conquistata da Carlo Magno. Durante le guerre tra l'imperatore tedesco Federico Barbarossa e i comuni della Lega Lombarda, Pavia fu fedele all'esercito imperiale. Fu annessa dal 1360 al Ducato di Milano, sotto il dominio della famiglia Visconti dopo aver perso gradualmente importanza dal punto di vista politico. Proseguiamo la nostra via costeggiando l’abitato di Linarolo per arrivare a Belgioioso, il cui sviluppo è tutto legato al castello che, nel XIV secolo, in una località che si chiamava forse Torre dei Preti, fu fondato dai Visconti, signori e poi duchi di Milano. Il castello di caccia, fu chiamato Zoiosus ('gioioso') e poi Belzoiosus. Lungo la strada incontriamo Corteolona, sorta sulla strada da cui passarono Re e Imperatori. Corteolona, forse già villa in epoca romana, fu una Corte regia in cui risiedettero i re longobardi e franchi. Passiamo da Santa Cristina la cui storia è strettamente legata a quella dell'antica Abbazia benedettina fondata dal re longobardo Liutprando nella prima metà dell'VIII secolo, e raggiungiamo Chignolo Po, termine della via Francigena in provincia di Pavia. Il i nome deriva dal latino Cuncolus ad Padum dovuto alla particolare conformazione di questo borgo. Esso si snoda, infatti, su una striscia di terra rialzata tra i fiumi Lambro ed il Po che nei tempi antichi (ancora nel 1400) lambivano il maestoso castello dei Federici. Dalle tradizioni, e soprattutto dal ritrovamento di reperti archeologici, si pensa che sul suo territorio si fosse stabilita una popolazione sin dall'età della pietra. Tempo necessario: 3 giorni con spostamenti in automobile